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החץ על Punta Palascìa - חמש ק"מ דרומית מהעיר - המגדלור המכונה Foro della Palascia - הנקודה המזרחית ביותר של חצי-האי האיטלקי - בה מתקבלת לראשונה השנה החדשה באיטליה בליל 31 בדצמבר

Capo d'Otranto

Punta Palascìa - צולם מסירה בים - יוני 2013

Sul_mare_adriatico

Sul mare adriatico

sul mare adriatico do Otranto to Catro

מהויקיפדיה האיטלקית - טעון עריכה

באוטורנטו אפשר להיות בלתי נראה וללכת על הסוללות על שפת הים
מתוך :"היינו רוח רפאים" מאת : Roberto Cotroneo Otranto, Mondadori, 1997 - מנהלי האגפים

Otranto או בניב מקומי Utràntu היא עיר איטלקית בת 5,568 נפש באזור לצ'ה שבמחוז פוליה. מיקומה לחוף הים האדריאטי, עושה אותו לעיר המזרחית ביותר באיטליה. Capo d'Otranto המכונה גם Punta Palascìa היא הנקודה הגאוגרפית המזרחית. אזור פורה, המפורסם בגזע הסוסים שלו.

העיר ממוקמת בחוף המזרחי של חצי האי סלנטו מול מייצרי אוטרנטו, הנותנים לעיר את שמה. מצרים המחברים בין הים האדריאטי לבין הים היוני - המפריד בין איטליה לאלבניה. לעיר נמל קטן.

המגדלור פארו דלה פלשיה נמצא 5 קילומטר מדרום מזרח של אוטרנטו, מסמן את הנקודה המזרחית ביותר של היבשת האיטלקית.

כ -50 ק"מ דרומית מצוי הצוק של Santa Maria di Leuca (שנקרא מאז ימי קדם מהצוקים הלבנים שלה, leukos להיות יווני ללבן), הגפיים הדרום מזרחי של איטליה. המחוז בין צוק זה וOtranto מאוכלס בצפיפות ופורה מאוד.

בימי הביניים היתה בה קהילה יהודית גדולה. ידועה אימרתו של רבנו תם, נכדו של רש"י וגדול חכמי צרפת במאה ה-12: "כי מבארי תצא תורה ודבר ה' מאוטרנטו" בה הייתה הקהילה היהודית הגדולה בתקופה ההיא . היום אין יהודים בעיר.

תולדות המקום

שם העיר, ביוונית "נחש המים הקטן". תושבי המקום היו ממוצא יווני, מהאזור שכונה בעת העתיקה Magna Graecia, השתתפו במלחמת המלך היווני פירוס מלך אפירוס אשר חש לעזרת העיר טאראנטו בשנת 280 לפנה"ס (עליה נאמר ניצחון פירוס) ובמלחמות חניבעל נגד רומא העתיקה.

בתקופה רומית בעיר היה הנמל הקרוב ביותר לחופו של הים האדריאטי המזרחי, אולי חשוב יותר מ:Brundisium (ברינדיזי הנוכחי), תחת קיסרי רומי שימשה כנקודת ההפלגה למזרח, המרחק אל אפולוניה (Illyria) ביוון היה פחות מאשר מ:Brundisium.

במאה ה-8, העיר נשחלטה בידי Arechis השני של Benevento. נשאר בידי של הקיסרים הביזנטיים. הייתה בין הערים האחרונות של פוליה שנכנעו לנורמן רוברט גיסקאר בשנת 1068, ולאחר מכן הפך לחלק מ[ [נסיכות טרנטו]].

ב -1480, מחמט הכובש נשלח העותמאני תורכי צי לפלוש לרומא בפיקודו של Gedik אחמט Pasa. הצבא הגיע לחוף ב -28 ביולי 1480 והעיר נכבשה בשבועות ב -11 באוגוסט 1480. 800 קתולים היו נערפו לאחר שסרב להתאסלם. [קורבנות אלה הוכרז כקדושים על ידי האפיפיור פרנסיס ב -12 במאי, 2013.] שגיאת ציטוט: חסר תג </ref> סוגר בשביל תג <ref>. Fa parte del club I borghi più belli d'Italia[1].

Storia

תבנית:Vedi anche

Origini, periodo messapico e romano

תבנית:Nota Le immediate vicinanze di Otranto erano abitate probabilmente già dal Paleolitico, certamente dal Neolitico; la città fu poi popolata dai Messapi (di cui nel 1995 sono state scoperte le mura ed una porta della città), stirpe che precedeva i Greci, quindi - conquistata da costoro - entrò nella Magna Grecia e, ancora, cadde nelle mani dei Romani, diventando presto municipio. תבנית:Nota Nel periodo romano, Otranto era una delle città marinare più importanti della Puglia. Il lavoro mercantile e di artigianato locale era molto fiorente, soprattutto nella lavorazione della porpora e dei tessuti. Era presente ad Otranto una comunità ebraica e ciò fa capire l'importanza commerciale che il centro poteva avere e che andava oltre alle isole Ionie.

Prima che Otranto diventasse colonia romana, esisteva già una complessa rete viaria che metteva in comunicazione la cittadina con il resto del Salento e con la Puglia in genere. I Romani non fecero altro che rinforzarla, introducendola nelle loro arterie di comunicazione. Ad Otranto rimangono ancora delle testimonianze del passaggio dei Romani: due basi di marmo con epigrafe latina, risalenti al II secolo, che riconducono agli imperatori Lucio Aurelio Vero e Marco Aurelio Antonino. Nel 162 la città chiese ed ottenne di battere moneta e fu così che venne aperta una zecca, rimasta attiva sino al II secolo d.C. Pian piano il porto di Otranto divenne sempre più importante, superando anche quello di Brindisi. Tale realtà non fece altro che consolidarsi in epoca paleocristiana.

קובץ:Terra d'Otranto.jpg

Antica mappa della Terra d'Otranto

Medioevo

L'importanza del suo porto le fece assumere il ruolo di ponte fra oriente e occidente. Otranto fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese. Nella sua cattedrale, costruita fra il 1080 e il 1088, nel 1095 venne impartita la benedizione ai dodicimila crociati che, al comando del principe Boemondo I d'Altavilla (1050-1111), partivano per liberare e per proteggere il Santo Sepolcro[2]. Di ritorno dalla Terra Santa, proprio a Otranto san Francesco d'Assisi era approdato nel 1219, accolto con grandi onori. A Otranto, l'11 settembre 1227, era morto a seguito di malaria il Ludovico IV di Turingia, sposo di santa Elisabetta d'Ungheria.

Nel 1480 fu espugnata dai Turchi (Maometto II), che fecero strage della popolazione durante la Battaglia di Otranto, uccidendo 800 persone: si tratta dei beati Martiri idruntini. I Turchi distrussero anche il Monastero di San Nicola di Casole (poco a sud di Otranto). In tale monastero, i monaci basiliani avevano costituito la più vasta biblioteca dell'allora occidente oltre ad aver istituito la prima forma di college nella storia, che ospitava ragazzi provenienti da tutta Europa che si recavano a Otranto per studiare. Fu uno di questi monaci (Pantaleone) l'autore del monumentale mosaico pavimentale (il più grande in Europa) contenuto nella cattedrale. I Codici prodotti in questo monastero sono ora custoditi nelle migliori biblioteche d'Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Mosca. thumb|left|200px|Le mura Dopo la pesante distruzione da parte dei Turchi, la città si rianimò, presa dalla voglia di riscattarsi. Nel 1539 contava 3200 abitanti con 638 fuochi. In questi anni, Otranto fu contesa dai Veneziani e nuovamente dagli Angioini. Nel frattempo gli Ottomani tentarono nuovi assalti alla città, nel 1535 e nel 1537, ma fortunatamente Otranto riuscì sempre a resistere.

Dal Seicento all'età contemporanea

A partire dalla seconda metà del Seicento, Otranto visse un netto calo della sua importanza. Il commercio fu soggetto ad un arresto e le manifestazioni culturali furono pressoché nulle. Anche nel settore edile non ci furono grandi novità. Molti degli abitanti di Otranto, ormai esausti e spaventati dalle continue incursioni via mare, decisero di lasciare il proprio paese per trasferirsi in luoghi più sicuri. Fu così che la città perse quel posto primario che occupava nel Salento. Otranto subì altri attacchi dei saraceni, nel 1614 e nel 1644, ma riuscì ad uscirne indenne. Molti terreni della zona circostante furono abbandonati e ciò causò la formazione di paludi, dove il rischio di contrarre la malaria si fece sempre più alto.

Il Settecento fu il secolo di una moderata ripresa. L'edilizia crebbe, seppur lievemente. Tutto ciò si deve alla presenza di alcune famiglie che da altri centri della Terra d'Otranto si trasferirono ad Otranto per investire i loro risparmi in beni immobili.

Nell'Ottocento, la campagna otrantina che circondava i Laghi Alimini era squallida e deserta. Esistevano solo poche masserie, alcune delle quali erano abitate solo in alcune stagioni dell'anno. In quest'area, il rischio di contrarre malattie era molto elevato nel periodo estivo, quando avveniva il prosciugamento delle zone paludose.

Il primo progetto di bonifica fu stilato nel 1868 dal genio civile di Bari, il quale, dopo aver rilevato tutta la superficie del lago e dopo averne misurato la profondità, riconobbe le zone di impaludamento e suggerì il modo di sanarle. Le paludi, quindi, lasciarono lo spazio a terreni coltivabili. Venne ripresa l'agricoltura.

Nel periodo napoleonico la cittadina divenne Ducato del Regno di Napoli e si verificò una netta ripresa grazie al Ministro Fouch. Le fortificazioni otrantine furono soggette ad una totale trasformazione a partire dal 1866 e molti beni urbanistici della città finirono nelle mani del demanio. Il fossato del Castello fu ricoperto da terra e brecciolina e un tratto delle mura fu abbattuto.

Il Novecento fu un secolo di emigrazioni verso la Germania e la Svizzera alla ricerca di un posto di lavoro. Alla fine degli anni novanta, la città ha vissuto gli sbarchi in massa sulle sue coste dei profughi albanesi in fuga dalla loro terra[3].

Simboli

Descrizione araldica dello stemma: תבנית:Wiktionary תבנית:Wikiquote תבנית:Selfref

Quotation is the repetition of someone else's statement. Quotation marks are punctuations marks used in text to indicate the words of another speaker or writer. Both of these words are sometimes abbreviated as "quotes."

Quote may also refer to:

  • Financial quote or sales quote, commercial statement detailing a set of products and services to be purchased in a single transaction by one party from another for a defined price
  • Quote.com, a financial website
  • Quote (Cave Story), main fictional character
  • Quote notation, representation of certain rational numbers
  • Quote... Unquote, panel game on BBC Radio 4

Profilo araldico del gonfalone:

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Onorificenze

תבנית:Onorificenze

Monumenti e luoghi d'interesse

Architetture religiose

Cattedrale dell'Annunziata

תבנית:Vedi anche

קובץ:Cattedrale di Otranto2.jpg

Cattedrale

Intitolata a Santa Maria Annunziata, la cattedrale fu edificata sotto la dominazione normanna e ultimata nel XII secolo. Sorge sui resti di un villaggio messapico, di una domus romana e di un tempio paleocristiano, ed è stata consacrata il 1º agosto 1088 durante il papato di Urbano II. Fortemente rimaneggiata in seguito alle devastazioni turche del 1480, conserva all'interno un capolavoro dell'arte musiva medievale. Realizzato tra il 1163 e il 1165 e firmato dal monaco Pantaleone, il mosaico, che si estende lungo le tre navate, il transetto e l'abside, presenta un maestoso Albero della Vita con temi tratti dall'Antico Testamento, dai vangeli apocrifi, dai cicli cavallereschi e dal bestiario medievale. Nella cattedrale sono inoltre conservate le reliquie dei Beati martiri di Otranto.

קובץ:Otranto chiesa di San Pietro.jpg

Chiesa di San Pietro

Chiesa di San Pietro

La chiesa di San Pietro costituisce un'importante espressione dell'arte bizantina in Puglia. Costruita intorno al IX-X secolo, fu, probabilmente, la prima basilica della città, eletta metropoli nel 968. A pianta quadrata a croce greca inscritta, presenta tre piccole navate sormontate da una cupola centrale sorretta da quattro colonne. Le tre absidi sul fondo conservano cicli di affreschi in stile bizantino databili tra X e XVI secolo.

Chiesa della Madonna dell'Altomare

קובץ:Chiesa dell'Altomare Otranto.jpg

Chiesa Madonna dell'Altomare

La chiesa della Madonna dell'Altomare, edificata nel XVII secolo, fu ricostruita nel 1744 come ricorda l'epigrafe posta sulla facciata. Arroccata su uno sperone tufaceo che scende direttamente nel mare, è dedicata allo Spirito Santo. L'interno, a navata unica, presenta l'altare dedicato alla Vergine. Tutte le decorazioni richiamano alla tradizione marittima: il pavimento a mosaico è decorato al centro con una stella di tradizione marinara, circondata da nodi Savoia o ad otto. Tutti gli arredi, anche l'illuminazione, richiamano ai temi del mare: dal cavalluccio marino al delfino, dall'ancora alla conchiglia, quest'ultima che riunisce una doppia simbologia: legata al mare da una parte, legata all'iconologia della perfezione dall'altra.

Chiesa di Santa Maria dei Martiri

קובץ:Chiesa di Santa Maria dei Martiri di Otranto.jpg

Chiesa Santa Maria dei Martiri

La chiesa di Santa Maria dei Martiri, con annesso convento di san Francesco di Paola, fu edificata a partire dal 1614 al posto di una preesistente struttura voluta da Alfonso d'Aragona, in ricordo del terribile massacro degli ottocento otrantini che qui ebbe luogo. La struttura architettonica dell'edificio è in stile rinascimentale, mentre gli altari sono barocchi. Tra i dipinti vi si conserva un grande quadro di Lavinio Zoppo della seconda metà del XVI secolo raffigurante la Strage di Otranto[4].

Chiesa di Santa Maria del Passo

La piccola chiesa di Santa Maria del Passo risale al XVI secolo. Ubicata a metà strada fra la città e il Colle della Minerva, venne edificata per ricordare il passaggio nel 1480 degli ottocento otrantini che venivano condotti dai Turchi sul colle per essere giustiziati. Di semplice fattura, presenta un'unica aula rettangolare con volta a botte caratterizzata da un'abside recante l'immagine cinquecentesca della Vergine.

Monastero di San Nicola di Casole

תבנית:Vedi anche L'antico monastero di San Nicola di Casole sorgeva a pochi chilometri a sud di Otranto e rappresenta uno dei luoghi più importanti del Salento, a livello storico, artistico e culturale. Il casale fu fondato nel 1098 da Boemondo I d'Antiochia. Successivamente l'insediamento venne donato ad un gruppo di basiliani guidati da Giuseppe, che fu primo abate della futura Abbazia.
Attivissimo centro culturale, conservò per lunghi secoli numerosissimi volumi greci e latini. Era all'epoca una delle biblioteche più ricche d'Europa. Venne distrutta nel 1480, in seguito alla devastazione dei Turchi. Di essa rimangono oggi solo rovine.

Cripte e Chiese Rupestri

Cripta di San Nicola

Situata nella Valle delle Memorie, luogo di importanza storica per la presenza di un antico villaggio rupestre, la cripta di San Nicola è scavata nelle pareti rocciose della vallata e risale probabilmente al X-XII secolo. La cripta è formata da tre navate, divise da pilastri, terminanti con piccole absidi semicircolari. Sono ancora visibili tracce di affreschi bizantini e iscrizioni in lingua greca.

Cripta del Padreterno

La cripta del Padreterno risale al X-XI secolo. Ubicata nei pressi del Colle della Minerva, è interamente scavata nella roccia e si accede mediante una scalinata. L'ipogeo è costituito da un ambiente principale con altare comunicante con altri ambienti sostenuti da pilastri monolitici. Lungo le pareti, interamente affrescate, si distribuisce il sedile in pietra. thumb|left|180px|Chiesa Madonna della Serra thumb|right|180px|Interno Chiesa Madonna della Serra

Catacombe di San Giovanni

Le catacombe di San Giovanni risalgono all'età paleocristiana. Si tratta di un complesso ipogeico, situato sulla collina di San Giovanni, appartenuto probabilmente alla comunità ebraica o paleocristiana ben rappresentate ad Otranto nei primi secoli dopo Cristo. Le catacombe venivano utilizzate come necropoli.

Chiesa della Madonna della Serra

Nella parte più meridionale del territorio otrantino, al confine con i comuni di Santa Cesarea Terme, Minervino di Lecce e Uggiano la Chiesa, sorge la chiesa rurale della Madonna della Serra, così chiamata per essere posizionata sulla sommità di un'altura (Monti Ferrari) che appartiene alle cosiddette serre salentine. Edificata verso la fine del Seicento, la chiesa è caratterizzata da una volta a botte lunettata e dalla presenza di affreschi parietali fra cui risalta quello della Titolare. A pochi metri di distanza è possibile notare un'antica strada romana con basolato.

Architetture civili

Palazzo Lopez

Il palazzo fu edificato, al tempo del dominio spagnolo, dalla nobile famiglia Lopez. Al nucleo più antico, costituito dalla cinquecentesca casa-torre, nel XVII secolo venne addossato un più ampio corpo di fabbrica, a completare la dimora signorile. Dal 1992, per volontà di monsignor Vincenzo Franco, l'edificio ospita il Museo Diocesano.
All'interno è possibile ammirare opere ed elementi architettonici provenienti dalla cattedrale di Otranto e dalle chiese parrocchiali appartenenti alla diocesi locale. I tre piani dell'edificio ospitano sezioni dedicate alla scultura, alla pittura e agli arredi e strumenti liturgici. Tra le opere di maggior pregio, un monumentale fonte battesimale del XVI secolo, attribuito alla bottega del celebre scultore salentino Gabriele Riccardi, ornato da lastre a rilievo raffiguranti scene dell'Antico e Nuovo Testamento; i frammenti di un mosaico pavimentale, ascrivibile al IV-V secolo, rinvenuto sotto il pavimento della cattedrale nel corso dei lavori di ristrutturazione; vari strumenti liturgici.

Palazzo de Mori

Il Palazzo de Mori è una antica e nobile dimora a più piani, con patio di ingresso lastricato in pietra e vecchie coperture di embrici. Dall’ampio terrazzo caratterizzato dall’antico parapetto di colonne modellate in pietra, ci si affaccia sul mare, godendo di una suggestiva vista panoramica sulla baia di Otranto e sul porticciolo. Famoso in cartoline e quadri l'arco posto sotto il terrazzo. Il Palazzo de Mori si trova sui bastioni, nell’antico ricamo delle strette e sinuose stradine del centro storico di Otranto, a due passi dalla chiesetta bizantina di San Pietro, dal Castello Aragonese e dalla Cattedrale nota per il suo meraviglioso mosaico. Palazzo de Mori è l’antica dimora appartenuta inizialmente alla famiglia Leondari da cui ha preso il nome la vecchia via che conduce ad essa, attraverso il ricamo delle strette vie del centro storico di Otranto. Più propriamente appartenne al nobile Michele Leondari, caduto durante la drammatica invasione saracena nel 1480 e riportato sui marmi che ricordano gli ottocento Martiri caduti sul Colle della Minerva e sui bassorilievi del monumento del lungomare. Il Palazzo passò quindi ai Bruni e in eredità ai de Mori tramite donna Peppina Sammarruco ved. de Mori, ved. Bruni, stimata benefattrice, figlia della nobile Saveria Nachira, di antica famiglia di Uggiano la Chiesa, cui appartenne un altro degli 800 Santi Martiri di Otranto, il colto monaco basiliano Macario Nachira, eroicamente morto per la fede.

Masserie

קובץ:Masseria Cippano.jpg

Masseria Cippano

  • Masseria Consalvi
  • Masseria Panareo
  • Masseria Cippano - XVI secolo
  • Masseria Creste
  • Masseria Bandino - XVIII secolo
  • Masseria dell'Orte
  • Masseria Torre Pinta
  • Masseria Ficola
  • Masseria Maramonte Nuovo
  • Masseria Muzza
  • Masseria Fagà - XVII secolo
  • Masseria Cerra
  • Masseria Murrune
  • Masseria Frassanito

Architetture militari

Torre Alfonsina e Mura

La torre si colloca in corrispondenza di Porta Terra, l'ingresso più antico alla vecchia città dei Martiri. La sua realizzazione si deve ad Alfonso d'Aragona, il grande liberatore della città dall'occupazione turca nel 1481. Il corridoio d'ingresso è difeso da quattro saettiere a strapiombo poste sulla volta. Alla base è possibile scorgere due epigrafi recanti il nome della torre e un motto che recita SIT VIRGO MATER FORTITUDO MEA (Sia la Vergine Madre la mia fortezza).
Il grande sistema di difesa delle mura otrantine è stato oggetto, nel corso dei secoli, di numerosi rimaneggiamenti. Un primo impianto doveva essere presente già in età messapica e romana. Il tracciato attuale ricalca in parte il circuito murario edificato sotto la dominazione bizantina, successivamente risistemato dapprima da Roberto il Guiscardo nel 1081 e in seguito da Federico II nel 1228. Le continue minacce provenienti dal mare e l'importanza rivestita da Otranto in quanto Porta d'Oriente della penisola, portò anche gli Angioini e, tempo dopo, i viceré spagnoli, a fare delle mura e del castello un efficiente modello di architettura militare. Ciò fu possibile attraverso l'intervento dei migliori ingegneri e architetti militari dell'epoca, tra i quali Ciro Ciri e Francesco di Giorgio Martini.

Castello

תבנית:Vedi anche

Otranto castello panorama

Veduta panoramica del castello di Otranto

Il castello di Otranto, che diede il nome al primo romanzo gotico della storia, è in stretta relazione con la cinta muraria con cui forma un unico apparato difensivo. Fatto costruire da Alfonso d'Aragona tra il 1485 e il 1498, il castello fu ideato da Ciro Ciri con la consulenza di Francesco di Giorgio Martini. Al tempo in Piazza Castello, luogo dove si trova l'edificio, si ergevano delle fortificazioni risalenti al periodo della dominazione sveva con l'aggiunta dei ritocchi operati dai turchi intorno al 1480. Sotto la giurisdizione aragonese, il castello venne circondato da un alto fossato e Ciri vi fece aggiungere tre torrioni cilindrici angolari. Sebbene la pianta del castello sia pentagonale, essa risulta piuttosto irregolare soprattutto a causa dei successivi rifacimenti risalenti al XVI secolo. Nel 1578 infatti, sul lato dell'edificio che si affaccia sul mare, venne aggiunto un bastione a lancia con dei baluardi esterni per avvistare l'arrivo di navi e flotte nemiche. Sul bastione sono incisi gli scudi gentilizi di Antonio de Mendoza e di Don Pedro di Toledo, allora signori della città, mentre sul portone d'ingresso è scolpito lo stemma di Carlo V.

Torri costiere

Otranto Torre Sant'Emiliano

Torre Sant'Emiliano

תבנית:Vedi anche Il litorale del comune di Otranto è costellato di torri difensive costruite nel XVI secolo da Carlo V per difendere il territorio dagli attacchi saraceni.

Da nord a sud sono presenti:

  • Torre Fiumicelli
  • Torre Santo Stefano
  • Torre del Serpe
  • Torre dell'Orte
  • Torre Sant'Emiliano

Esistevano in passato altre due torri andate distrutte nel XIX secolo: Torre Palascìa e Torre Badisco.

Siti archeologici

קובץ:Hypogäum von Torre Pinta.jpg

Ipogeo di Torre Pinta

Ipogeo di Torre Pinta

L'ipogeo di Torre Pinta, situato sotto l'omonima torre nella Valle delle Memorie, fu scoperto nel 1976. L'ipogeo, di cui non si ha una sicura datazione storica, potrebbe risalire al Neolitico e successivamente ampliato e sfruttato in varie epoche per svariate funzioni. Presenta una pianta a croce latina - dovuta probabilmente ai Basiliani che lo trasformarono in luogo di culto - costituita da un corridoio (dromos), con volta a botte forato da tante piccole cellette, terminante in un vano sferico. Le cellette, con molta probabilità, erano destinate ad accogliere le urne cinerarie dei defunti. In corrispondenza del vano sferico, dal quale si accede in tre ambienti absidati, si innalza una torre colombaia edificata nel XVII secolo in sostituzione della volta crollata. Nei pressi dell'ingresso si apre un piccolo ambiente circolare ospitante un camino.

Grotta dei Cervi

תבנית:Vedi anche Grotta dei Cervi è un'importante grotta naturale costiera, sita nella baia di Porto Badisco. Scoperta nel 1970, la cavità racchiude un inestimabile patrimonio archeologico: i suoi antichi abitatori hanno lasciato sulle pareti numerose testimonianze pittoriche, immagini di uomini, figure rituali, scene di caccia e animali. I graffiti sono realizzati con un impasto di ocra e guano di pipistrello, e l'importanza del sito ha suggerito la chiusura permanente della grotta.
I reperti archeologici e fossili rinvenuti costituiscono il nucleo principale del Museo Paleontologico l'Alca di Maglie. scemo chi legge

Aree naturali

Laghetto di Bauxite Otranto

Laghetto di bauxite

Laghetto di Bauxite

Il laghetto di Bauxite si trova a sud di Otranto (posizione geografica תבנית:Coord/display/title), nei pressi della Baia dell'Orte. Si tratta di una cava di estrazione della bauxite, minerale dal quale si ricava l'alluminio. La bauxite, estratta per circa un ventennio negli anni '60-'70, veniva imbarcata nel porto cittadino in direzione di Marghera dove veniva lavorata. La cava venne definitivamente abbandonata nel 1976 a causa del costoso processo estrattivo. La presenza di una falda freatica, incontrata durante la fase dello scavo, ha determinato la formazione di un piccolo laghetto. La zona circostante si è quindi arricchita di piante acquatiche e paludose come la cannuccia di palude.

Società

Evoluzione demografica

תבנית:Demografia/Otranto

Etnie e minoranze straniere

Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 133 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:

תבנית:ROU 64 (1,16% dei residenti)

(altre) 69 (1,25% dei residenti)

200px|thumb|Diffusione del dialetto Salentino

Lingue e dialetti

תבנית:Vedi anche Il dialetto parlato a Otranto è il dialetto salentino nella sua variante meridionale. Il dialetto salentino, appartenente alla famiglia delle lingue romanze e classificato nel gruppo meridionale estremo, si presenta carico di influenze riconducibili alle dominazioni e ai popoli stabilitisi in questi territori nei secoli: messapi, greci, romani, bizantini, longobardi, normanni, albanesi, francesi, spagnoli.

Religione

תבנית:Vedi anche Otranto è sede dell'omonima arcidiocesi cattolicam suffraganea dell'arcidiocesi di Lecce e appartenente alla regione ecclesiastica Puglia.

Tradizione e folclore

Tavole di San Giuseppe

תבנית:Vedi anche Le Tavole di San Giuseppe si allestiscono in occasione della festa di San Giuseppe. Le famiglie devote approntano delle grandi tavole imbandite con grossi pani circolari a forma di ciambella, raffiguranti alcuni simboli (il giglio, il rosario, etc.) che rappresentano i "santi" che fanno parte della tavola. Il numero dei "santi" è sempre dispari e va da un minimo di tre (la Madonna, San Giuseppe e Gesù bambino) ad un massimo di tredici e vengono interpretati da persone care alla famiglia che allestisce. A mezzogiorno del 19 marzo avviene la consumazione delle pietanze. Il devoto che ha allestito la tavola bacia per primo i grossi pani, che dovranno essere poi baciati dal "San Giuseppe" prima di essere consegnati ai "santi". Anche le altre pietanze sono servite prima a colui che interpreta San Giuseppe e poi agli altri "santi". Per tradizione la Madonna deve essere interpretata da una ragazza nubile.

Le tavole vengono realizzate anche nei vicini paesi di Giurdignano, Uggiano la Chiesa, Casamassella, Cocumola, Minervino di Lecce e Giuggianello. L'usanza è praticata, seppure con differenze, anche nei comuni tarantini di Lizzano e San Marzano di San Giuseppe.

Cultura

Istruzione

Biblioteche

  • Biblioteca Comunale Maria Corti, Scuola Media - via Cappuccini
  • Biblioteca Antonio Corchia, Bastione dei Pelasgi - via Leondari

Scuole

  • Scuola dell'Infanzia
  • Scuola Primaria
  • Scuola Secondaria di I° grado
  • Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione

Musei

  • Museo Diocesano, Palazzo Lopez - piazza Basilica

Personalità legate a Otranto

  • Shabbetai Donnolo (913 – 982), teologo e scienziato, membro della fiorente comunità ebraica idruntina.
  • Pantaleone (secolo XII), monaco basiliano e mosaicista.
  • Nicola di Otranto o Nettario (1155/1160 circa - 1235), monaco, filosofo e teologo.
  • Lorenzo Scupoli (1530 circa – 1610), scrittore e sacerdote appartenente all'ordine dei Chierici Regolari Teatini
  • Luigi Semola, agronomo, economista, industriale, patriota risorgimentale, primo presidente postunitario della provincia di Lecce, deputato al Parlamento del Regno d'Italia.

Eventi

Festa dei Beati Martiri Idruntini

thumb|200px|Processione con l'urna dei Martiri I solenni festeggiamenti per i Beati Martiri di Otranto, protettori della cittadina, si aprono con la tredicina il 31 luglio in Cattedrale con la solenne esposizione dell'urna dei Martiri. Poiché sono patroni non solo della città ma anche dell'Arcidiocesi di Otranto, la tredicina viene ravvivata e vissuta dall'intera diocesi attraverso le Vicarie (zone pastorali). Ciascuna Vicaria è presente ed anima una serata della tredicina, la quale termina il 12 agosto.

Il 13 agosto è interamente dedicato alla commemorazione civile dell'eccidio di Otranto. Nel tardo pomeriggio, il sindaco, l'Arcivescovo, le autorità civili, militari e religiose, dal palazzo comunale si recano presso il Monumento, in piazza degli Eroi. Deposta una corona di fiori, si tiene il discorso commemorativo. Nella tarda serata, viene organizzata una veglia diocesana per giovani sul colle del martirio.

Il 14 agosto in Cattedrale si svolge il solenne pontificale presieduto dall'Arcivescovo con la presenza delle autorità, del presbiterio diocesano e di una larga partecipazione del laicato della diocesi. Nel pomeriggio, si svolge la processione con l'urna contenente le reliquie dei BB. Martiri trasportate per le vie della città dai giovani sacerdoti della diocesi hydruntina.

Il programma civile prevede l'addobbo con le luminarie delle strade, delle piazze e del lungomare, l'esibizioni di concerti bandistici e musicali e nella tarda serata, dopo la mezzanotte è previsto un suggestivo spettacolo pirotecnico.

Festa di San Francesco da Paola

Il culto per San Francesco da Paola deriva da un debito della città nei suoi confronti. Il Santo indirizzò queste parole al re Alfonso d'Aragona per avvertirlo di ciò che stava accadendo nella città salentina: Otranto, città infelice, di quanti cadaveri vedo ricoperte le tue vie, di quanto sangue cristiano ti vedo inondata.

Questa profezia, tuttavia, rimase tristemente inascoltata e i Martiri otrantini ne sono la testimonianza tangibile. La città per riconoscenza dichiarò San Francesco compatrono.

La solennità religiosa ricade il 2 aprile, ma la festa si celebra una domenica di maggio, data che varia di anno in anno. La festa si apre con la processione che parte dal colle dei Martiri e giunge presso Porta Terra (una porta del centro storico). Qui, riprendendo un antico rito che risale al 1600, il sindaco di Otranto consegna la chiave della città al santo, quella stessa chiave che il podestà dell'epoca consegnò all'arrivo della statua in legno, realizzata dalla scuola veneziana. Al rientro in Cattedrale, si celebra la Messa presieduta dall'Arcivescovo, con la partecipazione delle autorità. L'omelia è tenuta da uno dei sacerdoti ordinati nell'anno.

Per l'occasione, tutta la zona della Minerva prende vita grazie alle luminarie e alle bancarelle; infine in serata c'è lo spettacolo pirotecnico.

Festa della Madonna dell'Altomare

thumb|200px|La statua viene posta sull'imbarcazione La festa della Madonna dell'Altomare si tiene la prima domenica di settembre.

Nella mattinata, tutte le celebrazioni si svolgono nella cappella della Madonna dell'Altomare e, nel pomeriggio la solenne celebrazione dell'Eucarestia è presieduta dall'Arcivescovo, nel piazzale sottostante la chiesetta. Sono i pescatori di Otranto ad accompagnare la statua della Vergine, pregevole opera della fine dell'Ottocento, nel piazzale suddetto per la celebrazione della Messa e dopo al molo per la processione in mare.

Il peschereccio che accoglie la statua viene scortato da alcuni marinai, ai quali, tra l'altro, viene affidata la corona che verrà gettata in mare in memoria di tutte le sue vittime. L'imbarcazione, seguita da un nutrito gruppo di altre barche, traghetta il simulacro della Madonna verso il Porto. Dopo un breve giro al largo di Otranto, si sbarca e si ritorna, in processione, alla cappella. Consuete, come sempre, le luminarie e, a conclusione della serata, i fuochi d'artificio.

Alba dei Popoli

L'Alba dei Popoli[5] (31 dicembre - 1º gennaio) è una rassegna di arte, cultura, ambiente, musica e spettacoli. Attraverso questa manifestazione, Otranto, luogo simbolo del Mediterraneo, crocevia di culture, intreccio di civiltà, celebra il legame della Puglia con la civiltà mediterranea, prendendo spunto dalla forza simbolica esercitata dal "primo sorriso del sole" del nuovo anno all'Italia. La storia antica e recente di Otranto, fondata sul dialogo tra le culture e sulla solidarietà, ha ispirato a partire dal 2000 questa iniziativa condotta congiuntamente dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Otranto.

La manifestazione ha visto la partecipazione, nel corso degli anni, di numerosi artisti ed intellettuali di livello internazionale come ad esempio, Eugenio Bennato, Edoardo Bennato, Vinicio Capossela, Pino Daniele, Mario Biondi, Roy Paci, Giuliano Palma oltre ad una lunga serie di rappresentanti istituzionali dei Paesi del Mediterraneo.

Premio Grinzane Terra d'Otranto

Il Premio Grinzane Terra d'Otranto[6] è un riconoscimento internazionale sul tema del confronto interculturale. Presenta due sezioni: la prima per un'opera letteraria che tratta il tema della tolleranza e dell'integrazione e la seconda per una particolare attività nel campo della solidarietà e del dialogo.

Notte Rosa

La Notte Rosa, tenutasi per la prima volta il 21 giugno 2008, è organizzata dall'Associazione dei Commercianti di Otranto (OCSO) e dal Comune di Otranto, con il patrocinio dell'Ufficio della Consigliera di Pari Opportunità della Provincia di Lecce. L'evento è dedicato all'universo femminile con incontri culturali, musica e letteratura.

Geografia antropica

Località costiere afferenti al comune

thumb|left|180px|Spiaggia a Conca Specchiulla thumb|180px|Scorcio del Lago Alimini Grande thumb|180px|Baia dei Turchi thumb|180px|left|Faro di Punta Palascìa thumb||180px|Baia dell'Orte thumb||180px|Baia di Porto Badisco Il comune di Otranto si affaccia lungo la costa orientale salentina per circa 20 km e comprende il punto più orientale d'Italia.

Località a nord di Otranto

  • Conca Specchiulla è la località marina di Otranto posta più a nord. La costa si presenta alta e rocciosa, caratterizzata da piccole insenature sabbiose. A quattrocento metri dal mare sorge l'omonimo villaggio residenziale, nato nelle vicinanze di alcune antiche masserie.
  • I Laghi Alimini Alimini Grande e Alimini Piccolo (o Fontanelle), sono due laghi di modeste dimensioni facenti parte dell'Oasi protetta dei Laghi Alimini. I due laghi sono collegati da un canale.
    Alimini Grande è stato generato dalla continua erosione del mare, e si estende in lunghezza per circa 2,5 km ed ha una profondità di circa 4 metri.
    Alimini Piccolo è generato invece da numerose sorgenti di acqua dolce, ed è chiamato per questo anche "Fontanelle". Si estende in lunghezza per circa 2 km e la profondità non supera il metro e mezzo.
    Il territorio circostante i laghi è ricco di vegetazione e fra le specie di piante sono presenti la rarissima orchidea di palude, la castagna d’acqua, una specie in via di estinzione in Italia, formata da grossi frutti della stessa sembianza della castagna ed erba vescica, una pianta carnivora, dotata di minuscoli pettini che appena toccati da insetti, aprono delle vesciche che aspirano al proprio interno le prede.
  • La Baia dei Turchi è il luogo dove, secondo la leggenda, sbarcarono i guerrieri turchi nel corso dell'assedio alla città di Otranto del XV secolo (battaglia di Otranto). Sabbiosa ed incontaminata, la baia appartiene alla pregiata Oasi protetta dei Laghi Alimini, uno degli ecosistemi più importanti del Salento e della Puglia.
  • La Baia di Santo Stefano, è una baia situata a Nord di Otranto ed a Est dei Laghi Alimini. Al di sopra della baia sono presenti i resti della Torre Santo Stefano. La baia si presenta rocciosa e dolcemente digradante con piccola spiaggia terminale e vegetazione rigogliosa. Sia la baia che la torre sono situate all'interno del territorio del villaggio Club Med di Otranto. Nel villaggio turistico, a sud della Baia di Santo Stefano, è anche presente la cosiddetta Rada della Caréula ove è presente una grotta.

Tra i tratti di costa si segnalano inoltre le spiagge di San Giorgio e Frassanito.

Località a sud di Otranto

  • Baia dell'Orte
  • Punta Palascia, o Capo d'Otranto, è il punto più orientale d'Italia. La costa si presenta con scogliere a picco sul mare. Il faro ivi collocato, recentemente ristrutturato, è uno dei cinque fari del Mar Mediterraneo tutelati dalla Commissione Europea. Costituisce spesso meta di turisti e curiosi, anche a causa della tradizione di attendere l'alba del capodanno ai piedi del faro, trattandosi della prima alba del nuovo anno in Italia.

Secondo le convenzioni nautiche questo luogo è il punto di separazione tra il Mar Ionio ed il Mar Adriatico.[7]

  • Torre Sant'Emiliano è una località posta immediatamente a sud di Punta Palascìa. Il paesaggio circostante è arido e brullo, dove la vegetazione predominante è quella della macchia mediterranea. La località prende il nome dalla cinquecentesca torre costiera posizionata a 50 metri sul livello del mare. Da segnalare è la presenza di alcune masserie fortificate e i resti delle saline messapiche.
  • Porto Badisco è una nota località balneare situata nel territorio del comune di Otranto. Meta turistica di notevole interesse storico-paesaggistico, essa si affaccia sul mar Ionio (trovandosi a sud di punta Palascìa, convenzionale confine tra mar Adriatico e Ionio), dista 35 km da Lecce, 8 km da Santa Cesarea Terme e 15 km da Castro. Secondo un'interpretazione corrente, fu proprio Badisco il primo approdo di Enea, descritto nell'Eneide di Virgilio: l'eroe vi avrebbe fatto scalo nel suo viaggio in Italia dopo la fuga da Troia (secondo studi recenti tale approdo potrebbe in realtà situarsi nei pressi di Roca Vecchia, nel comune di Melendugno o a Castro Marina).
    A Porto Badisco si trova inoltre la Grotta dei Cervi, che contiene importanti graffiti paleolitici ed è caratterizzata da numerosi anfratti e calette di rara bellezza. In Direzione Santa Cesarea-Castro-Leuca, inoltre, si trova la cosiddetta Grotta delle Striare, cioè grotta delle streghe, caratteristica per l'entrata attraversata in diagonale da una lingua di roccia.

Economia

תבנית:Vedi anche

Infrastrutture e trasporti

Strade

I collegamenti stradali principali sono rappresentati da:

  • Strada statale 16 Adriatica Lecce-Maglie-Otranto. A Otranto ha termine la SS16 che, congiungendo la città con Padova per mezzo di un percorso di 1000,7 km, costituisce la più lunga strada statale italiana.

Il centro è anche raggiungibile dalle strade provinciali SP48 Martano-Carpignano Salentino-Otranto, SP87 litoranea Otranto-Porto Badisco-Santa Cesarea Terme, SP277 Otranto-Giurdignano, SP358 Uggiano la Chiesa-Otranto, SP366 Otranto-San Foca-San Cataldo.

Ferrovie

La cittadina è servita da una stazione ferroviaria, capolinea della linea Lecce-Otranto delle Ferrovie del Sud Est.

Aeroporti

Gli aeroporti civili più vicini sono:

  • Aeroporto Internazionale del Salento con sede a Brindisi.
  • Aeroporto di Taranto-Grottaglie "Marcello Arlotta", che effettua servizi di linea per il traffico passeggeri con voli charter.
  • Aeroporto internazionale di Bari "Karol Wojtyla".

Citazioni letterarie

תבנית:Wiktionary תבנית:Wikiquote תבנית:Selfref

Quotation is the repetition of someone else's statement. Quotation marks are punctuations marks used in text to indicate the words of another speaker or writer. Both of these words are sometimes abbreviated as "quotes."

Quote may also refer to:

  • Financial quote or sales quote, commercial statement detailing a set of products and services to be purchased in a single transaction by one party from another for a defined price
  • Quote.com, a financial website
  • Quote (Cave Story), main fictional character
  • Quote notation, representation of certain rational numbers
  • Quote... Unquote, panel game on BBC Radio 4
  • Il romanzo di Maria Corti, L'ora di tutti, narra le vicende della Battaglia di Otranto del 1480 (invasione dei Turchi).
  • Ad Otranto è ambientato il famoso romanzo The Castle of Otranto di Horace Walpole, che è generalmente considerato il primo esempio di romanzo gotico[8].
  • Nel romanzo Otranto, Roberto Cotroneo, sullo sfondo dell'antica Cattedrale dell'Annunziata, colma di segni, narra (in un gioco di incastri vertiginosi) la storia di una giovane restauratrice olandese, Helena, alle prese con il famoso mosaico del XII secolo.
  • Nel romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, Adelmo, il primo monaco ritrovato morto (da cui ha origine la storia) proviene da Otranto.

Amministrazione

Galleria fotografica

Sport

Calcio

La principale squadra di calcio della città è F.C. Otranto che milita nel girone B di Promozione.

Note

תבנית:References

Bibliografia

  • Alfredo Mantovano, Altro che leonessa d'Italia. Così Otranto salvò Roma, Il Foglio, 14 luglio 2007.
  • Otranto nel Medioevo. Tra Bisanzio e l'Occidente, hg. v. Hubert Houben, Galatina (Congedo) 2007 (Saggi e testi / Università degli studi del Salento, Dipartimento dei beni delle arti e della storia 33) ISBN 978-88-8086-737-1
  • AA.VV.,Excavations at Otranto, Collana del Dipartimento di Scienze dell'Antichità, Università di Lecce, Congedo, Galatina, 1992
  • Russo Fernando, Otranto. I segni della città, Edizioni Romanae, 2002
  • Grazio Gianfreda, Otranto nascosta. Archeologia, grotte, villaggi rupestri, cripte, chiese, Edizioni del Grifo, 1997
  • Grazio Gianfreda, Otranto, castello e fortificazioni. Da luoghi di difesa a spazi di accoglienza, Edizioni del Grifo, 2008
  • Guida di Otranto. La città, il territorio, la costa, Congedo, Galatina, 1992
  • Giuseppe Mariano, Otranto, l'alba del 1480, Besa Editrice, 2007

Voci correlate

  • Dodecapoli messapica
  • Terra d'Otranto
  • Canale d'Otranto
  • Mappa di Soleto
  • Pantaleone
  • Battaglia di Otranto
  • Serra di Montevergine
  • Federico II di Svevia
  • Il Castello di Otranto
  • Arcidiocesi di Otranto

Altri progetti

תבנית:Interprogetto

Collegamenti esterni

  1. Sito del Club I Borghi più Belli d'Italia
  2. Verso Gerusalemme. Pellegrini, santuari, crociati tra X e XV secolo. Franco Cardini Michele Piccirillo Renata Salvarani, edito da Velar, 2000
  3. Otranto, Roberto Cotroneo, Mondadori, 2009
  4. La tela di Lavinio Zoppo
  5. L'Alba dei popoli
  6. Premio Grinzane Terra d'Otranto
  7. שגיאת ציטוט: תג <ref> לא תקין; לא נכתב טקסט עבור הערות השוליים בשם ReferenceA
  8. Ricalca la fama, diffusasi nella letteratura di fine secolo grazie al famoso romanzo, la scelta del titolo del ministro di polizia di Napoleone, Joseph Fouché, nominato appunto Duca d’Otranto dall’Imperatore dei francesi: esso rappresenta un classico dell’araldica napoleonica, essendo del tutto svincolato da precedenti nobiliari della località, ma anche una scelta dettata dalle reminisenze letterarie collegate alla località, che apparteneva al regno di Napoli e giustificò pertanto una investitura "in partibus" (usualmente conferita, in araldica, su territori occupati da potenze nemiche e non certo per un regno amico come quello di Giuseppe Napoleone e Gioacchino Murat).
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