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Campania felix

William Robert Shepherd - The Historical Atlas by William R. Shepherd, 1911

קמפניה העתיקה campania felix או בתדירות גבוהה יותר "קמפניה המשגשגת" במקור כונה כל השטח של העיר הקפואה בתקופה הרומית, ולאחר מכן גם במישורים של שונות עיריות השכנות. זה היה שטח עצום בהשוואה לערים איטלקיות אחרות בתקופה הרומאית העתיקה.

תחומה השתרע ממורדות monte Massico בצפון בדרום עד שהוא מגיע [Campi Flegrei ואזור הגעש של הר הוזוב. בתחילה כלל גם את 'ager Falernus , ולאחר מכן היה פחות בהרבה משטחה של רומא העתיקה בגלל הברית עם העיר Capua חניבעל.

מרכזי האוכלוסייה העיקריים של האזור ההיסטורי הזה היו (מצפון לדרום) Capua, Cuma, Neapolis היא נאפולי, Caprae היא קאפרי, פומפיי, Sorrentum היא סורנטו, Stabiae , Nuceria Alfaterna וSalernum היא סאלרנו

הודות לפוריות הקרקע בשל נוכחותם של הנהר Volturno ניתן לאזור שמו של קמפניה פליקס.


מהויקיפדיה האיטלקית

אתרים יהודיים[]

בעקבות הספר Guida all'Italia ebraica - מהדורת יולי 1986

בעבר היו קהילות יהודיות בכל האזור, וביחוד בנמלים של מפרץ נאפולי ובמרכזים המסחריים. רבים מהן היו במורדות הר הוזוב. אחדים מן המתיישבים הגיעו לאזור לפני חורבן הבית.

היום יש מעט עדויות שניתן לצפות בהן. יש עדויות כתובות מכל הסוגים.

אחת ההריכוזים החשובים היה ב- Pozzuoli - מרכז ייצור ומסחר של בדים וזכוכית בצבע ארגמן. שם נמצא כתובת לזכרה של Benus בתו של הרב Abundantia.

ליד מקום זה ב: Bacoli נמצאה כתובת יהודית על שם יהודי Erode di Ascalonia.

ב- Merano כנראה נמצאה המצבה של אסתר מירושלים ווכן ברונזה עליה נכתב שלום.

המקור[]

thumb| La Campania antica|right|300px Il nome Campania (noto anche come ager Campanus) o più frequentemente Campania Felix ("la prosperosa Campania") indicava originariamente il territorio della città di Capua nel periodo romano, e poi anche le pianure dei diversi municipi confinanti. Fu un territorio molto vasto se confrontato con le altre città italiche del periodo romano e pre-romano.

Si estendeva dalle pendici del monte Massico (a nord) fino a lambire a sud i Campi Flegrei e l'area vesuviana. Inizialmente includeva anche l'ager Falernus, poi fu fortemente ridimensionato da Roma a causa dell'alleanza della città di Capua con Annibale.

I principali centri abitati di questa regione storica furono (da nord a sud) Capua, Cumae, Neapolis, Caprae, Pompei, Sorrentum, Stabiae, Nuceria Alfaterna e Salernum.

Grazie alla fertilità del terreno dovuto anche alla presenza del fiume Volturno si meritò il nome di Campania Felix.

Età classica[]

[[Immagine:Map of Pompeii in Roman Campania.png|thumb| La Campania antica e Pompei|left|300px]] Il toponimo Campania, risalente al V secolo a.C., è di origine classica. L'ipotesi più accreditata è che esso derivi dal nome degli antichi abitatori di Capua. Da Capuani, infatti, si avrebbe Campani e, quindi, Campania[1]. Inoltre sia Livio, sia Polibio, dicono di un Ager Campanus con un chiaro riferimento a Capua e al territorio ad essa circostante[1]. In seguito alla divisione augustea delle province della penisola, il concetto di Campania si estese oltre i suoi originari confini andando a ricomprendere un territorio ben più vasto dell'area circostante Capua. Il termine Campania andò ad indicare una generica area di pianura, probabilmente in assonanza con campus e, in particolare, il termine iniziò a riferirsi anche alla parte pianeggiante del Lazio (Campania di Roma, in seguito, Campagna Romana o di Roma). È in questo quadro che al nome Campania si affianca l'aggettivo felix. La sua introduzione si deve a Plinio il Vecchio, il quale avverte la necessità di distinguere la Campania Antiqua dal nuovo concetto più esteso di Campania, che includeva la cosiddetta Campania Nova (la Campania di Roma). L'attributo felix nasce, quindi, non tanto per indicare la feracità del territorio, quanto per identificare in maniera univoca una specifica fetta di territorio: la Campania di Capua[1].

La Campania antica, chiusa tra gli appennini ed il mare, aveva come confini, a Sud, il fiume Sele e, a nord, il Garigliano (secondo Plinio il Vecchio, invece, la città di Sinuessa). Il territorio della Campania, assieme al Latium, venne a far parte, nella suddisione augustea, della Regio I: Latium et Campania.

Medioevo[]

תבנית:Vedi anche Nel medioevo, il toponimo Terra Laboris, registrato per la prima volta nel 1092 (anche se ci sono dubbi sull'originalità del documento), venne a sostituire il nome Campania[2]. Il nuovo toponimo sostituirà ufficialmente l'antico nella suddivisione territoriale normanna. Dal VII secolo infatti, a causa del prevalere del Ducato di Napoli, venne meno nel linguaggio il collegamento tra il toponimo latino Campania e ciò che esso indicava originariamente: in maniera emblematica le carte geografiche, dal 1500 al 1700 circa, riportano l’indicazione Terra Laboris olim Campania felix[3].

L'unità della Campania si estese in epoca medievale costituendo prima una contea e poi un principato (Signoria di Capua) e durò fino al Regno delle Due Sicilie costituendone il giustizierato (poi provincia) di Terra di Lavoro che ebbe come capoluogo Capua fino diciannovesimo secolo e poi Caserta.

[[Immagine:Campania in Tabula Peutingeriana.jpg|thumb| La Campania nella Tavola Peutingeriana|left|800px]] La Terra di Lavoro del Regno delle Due Sicilie, a differenza della Campania di epoca antica e della regione amministrativa attuale della Repubblica Italiana, era costituita dalla quasi totalità della provincia di Caserta, la parte sud delle province di Latina e Frosinone e parte delle province di Napoli e Isernia.

Il problema della limitatio[]

thumb|La Campania felice|right|300px L'esatta definizione dei confini della Campania è ancora una questione aperta (vedi bibliografia) resa ancor più problematica prima dallo spostamento deciso dalla Civitas Capuana del centro della città verso il fiume Volturno in epoca medievale (ca. 800) e poi, in epoca unitaria (fine 1800), dalla separazione dalla città di Capua della sua frazione di Santa Maria Maggiore con il nome di Santa Maria Capua Vetere.

Bibliografia[]

  • Gennaro Franciosi, La storia dell'Ager Campanus, i problemi della limitatio e sua lettura attuale: Real sito di S. Leucio 8-9 giugno 2001, Ager Campanus. Atti del convegno internazionale. Napoli, Jovene Editore, 2002. Paperback. XII, 340 pp. (ISBN 8824314503)

Note[]

  1. 1.0 1.1 1.2 תבנית:Cita libro
  2. Aniello Gentile, Da Leboriae (Terrae) a Terra di Lavoro, riflessi linguistici di storia, cultura e civiltà in Campania, in Archivio storico di Terra di Lavoro, VI (1978-1979), pp9-61
  3. Luigi Cardi, Carte geografiche e vedute di Terra di Lavoro, Caramanica Editore, Dicembre 2006

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