Family Wiki
אין תקציר עריכה
אין תקציר עריכה
שורה 1: שורה 1:
[[קובץ:Kalabria.jpg|200px|thumb|left|לוגו [http://calabriajudaica.blogspot.com/2008/09/conferenza-sui-giudei-reggio-calabria.html האתר לשמירת מורשת יהדות קלמבריה]]]
+
[[קובץ:Kalabria.jpg|400px|thumb|מרכז|לוגו [http://calabriajudaica.blogspot.com/2008/09/conferenza-sui-giudei-reggio-calabria.html האתר לשמירת מורשת יהדות קלמבריה]]]
   
 
[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Salli/Giudecca_di_Reggio המקור: הויקיפדיה האיטלקית]
 
[http://it.wikipedia.org/wiki/Utente:Salli/Giudecca_di_Reggio המקור: הויקיפדיה האיטלקית]

גרסה מ־06:31, 27 באוקטובר 2009

המקור: הויקיפדיה האיטלקית

לה-ג'יודקה, "La Giudecca", כמו בערים אחרות באיטליה,היה קיים גם ברג'ו די קלבריה. היה זה רובע יהודי אשר אופיין במשך מאות בשנים הודות לחשיבותו הכלכלי בתור אזור מסחרי.

בית כנסת עשיר פסיפסים, מהמאה ה-4 נחשף בעיירה Bova Marina, הוא העתיק ביותר במערב, אחרי בית הכנסת העתיק באוסטיה. בעיר הודפס הספר עברי. , פירוש רש"י על התורה, הודפס בשנת ה'רל"ה (1475). בעיר חי המלומד: hayim Vital Calabrese מחכמי הקבלה.

בימי הביניים היו יהודים רבים שהתיישבו קלבריה. הם גורשו בתחילת המאה השש עשרה, חזרו לאחר שנים אחדות לפי דרישת הלווים שסבלו מנחת זרועם של בנקאיים נוצרים. בשנת 1541 הם גורשו. נפגעה מכך כלכלת העיר וביחוד כל הקשור לתעשיית המשי.

היום מבקרים בעיר רבנים שבאים לרכוש אתרוגים חג הסוכות.

יסודה של הנוכחות היהודית

לפי מסורות היהודיות, העיר נוסדה על-ידי אַשְׁכְּנַז, בנו של גֹּמֶר נכדו של יֶפֶת ונינו של נֹחַ (בראשית,י',ב'-ג'). על הגעתם של יהודים לעיר כתב יוסף בן מתתיהו : "Aschenez instituit Aschenageos qui nunc Rhegini vocantur a Graecis" והירונימוס בן המאה ה-4 כתב : "quote|Aschenas Greci Rheginos vocant"

בכתובות שנמצאו במהלך חפירות ארכיאולוגיות ניתן היה לזהות נוכחות של יהודים. העיר מילאה תפקיד של מרכז המסחר. היא היתה נראת כמו עיר קוסמופוליטית, שבה התערבה האוכלוסייה האסייאתית עם האוכלוסייה המקומית.

Si ipotizza anche che gli Ebrei siano giunti in gran numero a Reggio ed in altri centri del Bruzio intorno al 70 d.C. visto che, dopo la caduta di Gerusalemme per mano dell'imperatore Tito, coloro che sfuggirono all'eccidio perpetrato dai romani abbandonarono la loro terra per stabilirsi in tutto il mondo allora conosciuto. In tal caso comunque si tratterebbe di un nuovo afflusso, poichè secondo la testimonianza di Strabone essi vi erano già da tempo. Alcuni di essi scelsero dunque quei centri dove meglio avessero potuto esercitare commerci, mentre molti di loro furono portati a Roma e ridotti in schiavitù.
A Reggio vi era in quell'epoca un importante cantiere navale che forniva all'imperatore la flotta per il trasporto delle truppe in Oriente (poiché la "industre Congregazione o Fratrìa dei Dendrofori" tagliava alberi secolari sull’Aspromonte e ne costruiva veloci galee), così molti di quegli Ebrei che erano stati schiavi nell'Urbe e che divennero poi liberti, seguendo probabilmente la rotta dell'imperatore stesso che sostava in questi luoghi, sbarcarono in gruppi di piccolo numero mescolandosi ai reggini, lontano dalle lotte.
Ciò è plausibile data la floridezza di Reggio nell'età dei Flavi; la città infatti godeva sia della simpatia di Vespasiano che di Tito, che prima di salpare verso la conquista dei lidi orientali e dopo il ritorno da queste terre sostava a Reggio. A tal proposito scrive il Cotroneo: תבנית:Wiktionary תבנית:Wikiquote תבנית:Selfref

Quotation is the repetition of someone else's statement. Quotation marks are punctuations marks used in text to indicate the words of another speaker or writer. Both of these words are sometimes abbreviated as "quotes."

Quote may also refer to:

  • Financial quote or sales quote, commercial statement detailing a set of products and services to be purchased in a single transaction by one party from another for a defined price
  • Quote.com, a financial website
  • Quote (Cave Story), main fictional character
  • Quote notation, representation of certain rational numbers
  • Quote... Unquote, panel game on BBC Radio 4

Sulla presenza ebraica a Reggio precedentemente all'XI secolo si hanno alcune testimonianze in rare iscrizioni in ebraico, e in alcune in greco e in latino, nelle quali affiorano nomi di personaggi di provenienza levantina quali siriani, rodii, istraeliti e persino samaritani.
Con l'arrivo dei Normanni si hanno molti documenti chiari ed assoluti che comprovano la presenza di Ebrei in queste zone tra cui la Giudecca, l'esplicazione della loro attività e la loro condizione giuridica ed economica. Ma è solo dal 1127 al 1511 che risulta da fonti concrete la presenza degli Ebrei già in epoca di feconda attività. Molti documenti descrivono il loro "modus vivendi" mentre molti altri delimitano la zona limitrofa oltre la cinta delle mura reggine come la prima loro sede, che fu detta appunto Giudecca.

La Giudecca

Reggio Calabria Incisione 1600

מפת רג'יו בשנת 1600: ההסברA: Latin Chathedral - B: Bishop’s palace - C: Main Castle - D: - Dogana Gate - E: Middle Gate - F: Amalfitan Gate - G: Sea Gate - H: New Fountain - I: Saint Philip's Gate - K: NewCastle - L: Trenches - M: Bastions - N: The "Cattolica" (Greek Chathedral) - O: Mills - P: Calopinace River ליד האות "D" נמצאת "Porta Dogana" לידה "fiera franca" של אוגוסטו

.


La Giudecca era un popoloso e ben organizzato quartiere a ridosso delle mura di cinta della città, dove gli Ebrei avevano una loro sinagoga e una loro scuola.
I primi nuclei di Ebrei a Reggio abitarono la parte nord della città in un loro quartiere fuori delle mura ed occuparono la parte inferiore della città, rasentando le mura occidentali. Comunicavano con la marina mediante una porta detta Anzana ed essa era l'unica loro entrata ed uscita, non avendo da alcun altro punto comunicazione con la città. Ai primi scarsi nuclei, altri si unirono formando comunità numerose e portando sempre maggiore incremento alle arti manuali, tanto che la città come un po' tutto il meridione devono molto a questi artefici e geniali innovatori.
La zona della comunità potrebbe oggi identificarsi nel perimetro compreso tra la via Fata Morgana, il corso Garibaldi, e la via Camagna, così come attesta il nome di alcune strade (Giudecca, Zecca).
É certo che il quartiere non sorse così all'improvviso, ma fu un lavorio lento di secoli, infatti si sa che nei primi anni del XV secolo gli Ebrei sono già sistemati in corporazioni, separati dai cristiani, ad opera di legislazioni e d'inquisizioni di quegli ultimi tempi.
Tra le leggi più favorevoli alla comunità ebraica di Reggio è da ricordare quella del 1357 che istituiva la fiera franca di agosto per l'incremento dei commerci con gli altri stati.
Per tale ragione furono allestiti una serie di depositi per i mercanti ebrei alla Porta Dogana, ai piedi della Statua dell'Angelo: la comunità ebrea era regolata da leggi speciali, non cosa da poco è che dovevano indossare particolari indumenti "in differentia vestium et gestorum a Cristianis discernatur".

Tra l'XI secolo e il XIII secolo vi fu una massiccia migrazione verso la Calabria si ebbe con l’avvento degli svevi nella regione, per il trattamento di favore accordato agli ebrei prima da Enrico IV e poi da Federico II, per incrementare le industrie della seta, della tintoria, del cotone, della canna da zucchero e della carta. E ciò non perché essi lavorassero in quelle industrie, ma perché ne intensificassero la produzione, contribuendo così al progresso dell’economia locale, attraverso il prestito di capitali.
Essi praticavano tassi molto elevati e il sovrano Federico II, che pure aveva voluto che gli Ebrei si differenziassero dai Cristiani attraverso gli abiti indossati, ben si guardò di mitigare l’usura, giustificandola come una professione non contraria ai sacri canoni.
La Taxatio o Cedula subventionis del 1276 offre una documentazione attendibile che permette di stabilire che, in quell’epoca, comunità ebraiche erano presenti nella maggior parte delle località calabresi, grandi e piccole.

תבנית:Nota All'interno della Giudecca gli Ebrei si reggevano con ordinamenti propri e secondo le proprie tradizioni. Costituivano, dunque, una comunità a parte, regolata da leggi differenti da quelle osservate dai Cristiani, quali, per esempio, l’osservanza del sabato e la celebrazione della Pasqua. Per gli atti di culto avevano la loro sinagoga e per l’istruzione la propria scuola, che, spesso, coincideva con la sinagoga stessa.

A Reggio la sinagoga era situata in una zona abitata da Cristiani e la promiscuità dava origine a non pochi inconvenienti. I Cristiani lamentavano le interferenze del rito ebraico durante lo svolgimento delle loro funzioni e, perciò, chiedevano che i Giudei distruggessero la sinagoga e ne costruissero un’altra nel proprio quartiere. Di fronte a questa situazione il governo angioino cercò di non scontentare né i Cristiani, né gli Ebrei. Fu dato ordine che, se le cose stavano come riferite dai cristiani, se, cioè, la sinagoga si trovava troppo vicino al loro quartiere, questa doveva essere demolita e gli Ebrei compensati in modo equo. Se, poi, i Cristiani non ne volevano la distruzione, ma preferivano utilizzare l’edificio, esso poteva essere loro concesso ad un prezzo congruo. E, in ogni caso, agli Ebrei era consentito di costruire una nuova sinagoga nella loro zona. L’attività degli Ebrei si svolgeva soprattutto in campo economico e commerciale. A Reggio essi avevano nelle loro mani l’industria della seta e della tintoria. Gli Ebrei applicavano il metodo di tingere i tessuti con l’indaco e i prodotti pregiati venivano esposti e venduti non solo nelle principali fiere del Regno, ma anche nel resto d’Italia, in Francia, Spagna e nell’Africa mediterranea.
Era proprio per l’impulso dato all’economia che gli Ebrei non erano solo tollerati, ma anche favoriti.
Essi recarono nelle contrade di Reggio la coltura dei gelsi, la manifattura della seta e, in epoca più tarda, l'arte di colorire i drappi serici delle più vaghe e graziose tinte mediante l'indaco.
La spiccata indole mercantile della comunità ebraica, unitamente al diffondersi del fenomeno dell'usura, permisero col passare dei secoli alla comunità ebraica di mettersi in relazione con le fiorenti repubbliche marinare, essi infatti fecero di Reggio un centro rumoroso di traffico con un relativo benessere per la popolazione reggina.

Fin quando gli Ebrei rimasero quasi appartati nel loro quartiere essi risentirono poco della tumultuosa vita di Reggio vivendo tranquilli, finché non si profilò all'orizzonte il dominio assolutistico normanno, in cui vennero assorbiti e ne seguirono con i reggini le diverse vicende. I Normanni, attuato il loro indirizzo politico, si diedero a sviluppare il settore economico del tempo, per cui furono introdotte nuove industrie ed il commercio cominciò ad avere un progressivo sviluppo. Anche se, alcune fonti riferiscono che, i normanni girarono alla Chiesa molte concessioni che le comunità ebraiche fecero loro, questi atti non erano dei fatti ostili operati dai Normanni a danno degli Ebrei. Tutto ciò allora mise in evidenza l'elemento più intra­prendente ed attivo: gli Ebrei. Così essi, grazie anche alla loro di­sponibilità finanziaria, acquisirono una personalità all’interno della società che fino a quel momento era loro mancata. Al contrario, dai normanni, gli Ebrei, come altri popoli in quel periodo numerosi a Reggio, ebbero un trattamento equo. Anche con la chiesa i Normanni, grazie alla loro fine politica, avevano rapporti amichevoli, tuttavia, non osteggiarono mai l'elemento ebraico.

In effetti sotto il Normanni la comunità giudaica reggina ha subito un notevole sviluppo economico, se pure quel tributo speciale detto Il morkafa o mortafa , corrisposto definitivamente alla Chiesa potesse apparire come una soggezione all'elemento cristiano prevalente. I vescovi esercitavano la loro autorità giurisdizionale sopra la Giudecca reggina per mezzo dei canonici della Chiesa maggiore, i quali, spinti da zelo religioso, tentavano di convertire al cattolicesimo la Comunità degli Ebrei dedita tutta al traffico commerciale ed all'usura lucrosa.

Se il contributo all’incremento dell’industria e del commercio fu sensibile soprattutto nel XV secolo essi non mancarono di distinguersi neanche in campo culturale. A Reggio fu impiantata una tipografia, la seconda nel Regno di Napoli, fin dal 1475, da Abraham ben Garton, che in quell’anno vi stampò il Pentateuco in ebraico, prima stampa di un libro in caratteri israelitici non solo in Italia, ma in tutto il mondo.

La cacciata degli ebrei da Reggio e il declino dell'economia cittadina

Con il passare del tempo però gli Ebrei di Reggio divenivano sempre più numerosi, la loro ricchezza cominciò a destare preoccupazione nei reggini e cominciarono quindi invidie, gelosie, dissidi e lotte sempre più furibonde, che ebbero fine agli inizi del XVI secolo. Così dopo il terremoto del 1509 il vicerè Raimondo di Cardona, istigato dai vescovi intercedette presso il re Ferdinando di Aragona affinché trovasse un rimedio al latente pericolo, e dunque con un editto datato 25 luglio 1511 impose agli ebrei di lasciare la città ed il suolo reggino senza alcuna proroga. Molto probabilmente il problema fu enormemente esagerato tanto che il re, pienamente convinto della colpa degli Ebrei, firmò velocemente il decreto di espulsione con gran sollievo della gente reggina, la quale si vedeva liberata dagli obblighi contratti con essi. Ismaele, il più autorevole personaggio della comunità, nominò suo procuratore in Reggio prima della partenza un tal Giulio Rigori, per la tutela dei beni immobili lasciati e per rappresentarlo in eventuali giudizi. Ma una volta allontanatisi gli Ebrei, il loro quartiere, la Giudecca, fu dato in concessione ai Cristiani; il resto fu venduto all'incanto, mentre i Reggini, per la loro bella vittoria, inneggiavano al loro re Ferdinando.

In un primo tempo, esaltanti, credevano di aver tratto guadagno, più tardi hanno dovuto completamente ricredersi. I frutti delle attività economiche che gli Ebrei avevano avviato non venivano percepiti solo da essi, ma anche dagli altri cittadini che approfittavano del fiorente commercio per trarre guadagni. Solo in seguito il popolo di Reggio seppe imitare le redditizie attività del popolo ebreo. In un certo senso si può dire che il posteriore sviluppo commerciale ed economico avuto in Calabria è dovuto ad una continuazione delle fatiche iniziate dagli Ebrei.




Bibliografia

  • Crotoneo, R., Gli ebrei della Giudecca di Reggio Calabria.", Brenner, Cosenza, 1984
  • Cosimo Damiano Fonseca, L'ebraismo dell'Italia meridionale peninsulare dalle origini al 1541, Congedo, 1996, ISBN 8880861239
  • Giusi Currò, Giuseppe Restifo, Reggio Calabria, Laterza, 1991

קישורים חיצוניים